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Visibilità e invisibilità nei disturbi alimentari

Visibilità e invisibilità nei disturbi alimentari | Dott.sa Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa

Visibilità e invisibilità nei disturbi alimentari

Chi soffre di disturbi alimentari si confronta costantemente con la paura e il desiderio dell’invisibilità.

Ragazze, donne ma anche uomini che si sentono invisibili e che in realtà più o meno consapevolmente vogliono essere invisibili.

Si sentono invisibili perché nella loro storia si sono affollate e sommate mancanze emotive, affettive, relazionali, vuoti genitoriali, educativi, supportivi.

Visibilità e invisibilità nei disturbi alimentari

Si sentono invisibili perché nel contesto familiare, sociale e culturale non sono sufficientemente considerati. O non si sentono sufficientemente amati e desiderati per quello che sono, ma solo per quello che fanno.

Si sentono invisibili perché la loro immagine non suscita mai negli altri quella approvazione idealizzata che bramano. Perché cercano di curare le ferite storiche ottenendo un risarcimento impossibile.

Ma nonostante il peso di questa invisibilità, queste donne e questi uomini vogliono a tutti costi essere invisibili.

Visibilità e invisibilità nei disturbi alimentari

Essere invisibili per sottrarsi allo sguardo di chi li vuole prestanti, performanti, intelligenti, educati, magri, belli, sempre adeguati e al top.

Essere invisibili per evitare sguardi e modalità intrusive, giudicanti, svalutanti sperimentate nella vita e proiettate all’esterno

Essere invisibili per essere apparentemente liberi dal peso del bisogno di soddisfare le aspettative altrui. Seppure questa libertà passa attraverso l’essere schiavi di sintomi distruttivi.

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