Sesso e Ansia
L’ansia è il fattore maggiormente disturbante della sessualità.
Laddove subentra l’ansia il rapporto sessuale diventa meccanico, freddo e insoddisfacente.
Il sesso diventa un test, un esame, un calcio di rigore. Non si può sbagliare, non si deve sbagliare!
La paura di non essere in grado, di fare errori, di non essere all’altezza delle aspettative proprie o del partner generano una profezia che si autoavvera. Perché quel rapporto non sarà vissuto in modo fluido ed emozionale quanto con un eccesso di pensieri negativi e intrusivi che porteranno a confermare la propria incapacità.
Questo può generare un circolo vizioso e una spirale di ansia progressivamente più intensa con l’emergere o l’aggravarsi di vere e proprie disfunzioni sessuali e/o problemi di coppia.
Il sesso in queste situazioni viene vissuto in modo fobico/ansioso, talvolta evitato, talvolta cercato compulsivamente al fine di sperimentarsi e monitorare le proprie capacità.
Laddove il sesso diviene un test di autovalutazione, difficilmente sarà gratificante anzi spesso sarà frustrante, con il rischio di sentirsi sempre peggio.
Sesso e Ansia
Inconsciamente ci si dissocia ed è come se si guardasse dall’esterno il proprio “fallimento”.
L’ aspetto significativo dell’ansia è il bisogno ineluttabile della dimostrazione a sé o all’altro della propria capacità e adeguatezza.
Questo bisogno può nascondere un’insicurezza e senso di inadeguatezza personale. Oppure emerge dalla percezione di aspettative irraggiungibili dell’altro, dalla paura di non andargli bene, di non essere all’altezza e di perderlo.
L’altro può essere direttamente o indirettamente, consapevolmente o inconsapevolmente, svalutante, umiliante o castrante, diventando la fonte primaria dell’ansia del partner.
Se si percepisce l’ansia nel rapporto sessuale o prima di esso o semplicemente pensandoci, è importante non entrare nel circolo vizioso del mettersi costantemente alla prova e al tempo stesso non far finta di niente.
L’ansia sessuale è una problematica sessuale risolvibile. Ma richiede un approccio clinico specialistico onde evitare di aggravare ulteriormente la sintomatologia.
Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa
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