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Sopraffatti dalla routine? Come evitare una crisi esistenziale?
A molte persone è capitato di svegliarsi una mattina come risvegliandosi da un vero sogno e accorgersi che è passato tanto tempo senza nemmeno rendersene conto, che la vita è andata avanti trascinati da una routine soverchiante.
Ecco allora che possono nascere domande esistenziali sul senso della propria vita e sul tempo ormai trascorso.
Possono emergere rimorsi per scelte apparentemente sbagliate (ma poi chi lo dice che sono state sbagliate? .. non potendo vivere due vite contemporaneamente non sapremo mai come sarebbe andata se avessimo fatto una scelta diversa) o rimpianti per scelte mai fatte ed esperienze non vissute per paura, insicurezza, ansia, apatia.
Rimorsi e rimpianti possono diventare rimuginii, pensieri ossessivi e generare una vera crisi esistenziale.
Qualcuno la chiama “crisi di mezza età” anche se non necessariamente si manifesta in momento specifico della vita di ciascuno.
È vero che spesso accade quando si arriva ad una età in cui si percepisce che c’è più passato che futuro, che alcuni treni sono passati e che una certa strada è stata percorsa.
Tuttavia questa crisi può nascere anche nella prima età adulta o quando ci si stabilizza in un lavoro o in una relazione. Può nascere l’ansia del tempo trascorso e la paura di non avere più tempo o di aver sprecato tempo o sprecato delle opportunità.
Sopraffatti dalla routine? Come evitare una crisi esistenziale?
A volte possiamo percepire che la routine ci ha trascinato avanti e che viviamo una vita che non sappiamo se è quella che abbiamo scelto e/o che abbiamo smesso ad un certo punto di farci domande, di chiederci come stiamo e come stanno le persone che stanno accanto a noi, se ci piace quello che facciamo, se siamo in contatto con noi stessi.
Talvolta la routine diventa nevrotizzante e alienante e cancella spazi e tempi non solo concreti, ma anche emotivi e cognitivi.
Ovviamente nessuno di noi può vivere esattamente la vita che vorrebbe, ci sarà sempre uno scarto tra la fantasia e la realtà e sicuramente dobbiamo tutti imparare ad accettare dei compromessi.
Eppure è importante ritagliarsi dei momenti per fermarsi e rimanere con sé stessi, ricordarsi di chiedere a sé stessi e alle persone che si amano come stanno e se c’è qualcosa che possiamo cambiare in meglio.
Questa capacità di introspezione e di metariflessione ci consente di non alienarci troppo, di non sentirci sopraffatti da una quotidianità soffocante e nevrotizzante. E di avere chiaro il senso personale della nostra vita, i nostri desideri, bisogni, obiettivi, per non allontanarci troppo da noi stessi e non ritrovarci nel bel mezzo di una crisi esistenziale.
Per parlarne con la Dott.ssa Roberta Calvi
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