MANIPOLAZIONE E CO-DIPENDENZA AFFETTIVA
Quando si parla di manipolazione nei legami affettivi parliamo sempre di un incastro di codipendenza, di dinamiche asimmetriche in cui c’è tipicamente un “carnefice” e una “vittima”. Un partner dominante e uno remissivo, compiacente, accondiscendente.
A volte il partner dominante è una persona fortemente carismatica, rispettata e amata da tutti, facilmente idealizzabile dal partner sottomesso, che spesso è invece una persona piu introversa, insicura, con scarsa autostima e fiducia in sé.
Si tratta di due poli di dinamiche di dipendenza: il partner dominante, lungi dall’essere indipendente e autosufficiente, è al contrario un contro-dipendente, una persona bisognosa di qualcuno che dipenda da sé, qualcuno da controllare, da gestire e qualcuno che non lo lascerà mai.
Il partner controdipendente dipende dall’ammirazione del partner, dall’essere costantemente gratificato e soddisfatto nei suoi bisogni narcisistici.
Il partner tipicamente dipendente è perfettamente complementare, ammira e idealizza l’altro, fa proprio il punto di vista del dominante e vive alla sua ombra, accettando qualsiasi richiesta. Percepisce sé come mancante e l’altro come perfetto, invidia la apparente sicurezza dell’altro e pensa di non essere alla sua altezza. Si sente pertanto gratificato di essere visto e scelto dal dominante e per questo si sente in perenne debito e accetta qualsiasi condizione posta dall’altro.
MANIPOLAZIONE E CO-DIPENDENZA AFFETTIVA
Attenzione, che la sicurezza del dominante è solo apparente: è infatti una persona fragile che compensa le sue ferite e le sue paure con modalità narcisistiche di autosufficienza compulsiva ed evitamento dell’intimità.
Una persona realmente indipendente non ha bisogno di un legame per stare in piedi, ma al tempo stesso è in grado di entrare in una relazione simmetrica di intimità riconoscendo anche i bisogni e i desideri del partner senza anteporre i propri.
È molto importante riuscire a riconoscere se si vive una relazione disfunzionale di codipendenza.
Se ci si sente sempre sbagliati, se il partner costantemente invalida e umilia, se conta solo il punto di vista e il bisogno di uno dei due, allora è necessario fermarsi ad analizzare quello che si sta vivendo.
Il rischio per il partner dipendente è di autodistruggersi progressivamente e sentirsi svuotati di senso. Il rischio per il partner manipolatore controdipendente è di non fare mai i conti con i propri problemi e continuare a sfruttare l’altro per sfuggire ai propri fantasmi interni.
Per parlarne con la Dott.ssa Roberta Calvi
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