Dott.ssa Roberta Calvi

La Ossessione del Tradimento

La Ossessione del Tradimento

Le ossessioni sono pensieri  invadenti, intrusivi, ricorrenti e soprattutto incontrollabili.

Qualunque tentativo di controllarli o qualunque comportamento volto a “gestirle” si rivelerà fallimentare. O solo una blanda ed effimera strategia palliativa che dà l’illusione della risoluzione o quantomeno dà un po’ di respiro.

Le ossessioni vanno capite, analizzate, elaborate. Inutile fare a cazzotti con sè stessi!

Se c’è qualcosa che non va, bisogna capire cos’è e perchè!

Perché mi ossessiono e su cosa?

Le ossessioni sono in primis meccanismi di difesa: la psiche produce pensieri ricorrenti come se fosse una sirena che richiede attenzione.. c’è qualcosa che non va!!

Solitamente le ossessioni nascondono disagi, sofferenze, angosce più profonde. Ed è per questo che le ossessioni rappresentano di per sé meccanismi di difesa. E come tali non possono essere scelti perché si attivano in automatico.

Cosa mi spaventa profondamente? Che angosce mi porto dietro?

Le risposte sono nei vissuti personali, nella propria storia remota o recente.

Le ossessioni più ricorrenti hanno a che fare col tradimento del partner, con la possibilità che abbia un/una amante. Ma perché è così ricorrente questa ossessione?

Roberta Calvi Psicologo Sessuologo Rimini | Studio di Psicologia Sessuologia
Dott.ssa Roberta Calvi, Psicologo e Sessuologo

La Ossessione del Tradimento

La paura di essere traditi, fregati, presi in giro è una delle angosce più arcaiche ed ha a che fare con l’impossibilità del controllo dell’altro. L’altro, in quanto altro da me, ha i suoi pensieri, emozioni, bisogni e desideri. E non potrà mai darmi la certezza rassicurante di esserci, amarmi, considerarmi, scegliermi.

Nel momento in cui ci si sente trascurati, meno considerati, evitati, non cercati sessualmente o nel momento in cui l’altro appare distaccato o confuso, ecco che si insinua il pensiero della presenza di un/a altro/a che può diventare una vera e propria ossessione.

L’altro/a, che può essere scelto/a al mio posto, rappresenta anch’esso/a un’angoscia primaria ovvero quella di non essere al primo posto nella mente dell’altro. Primariamente quest’angoscia nasce dal dover condividere l’attenzione delle figure di attaccamento con altre persone. O cose significative come un altro genitore, un fratello, degli amici, il lavoro.

L’angoscia di essere traditi può sfociare in una vera ossessione che attiva comportamenti controllanti nel tentativo apparente di rassicurarsi. Sebbene inconsciamente la molla del comportamento controllante sia la ricerca di prove che attestino il tradimento. 

Controllare il telefono del partner è diventata oggi la strategia più diffusa per gestire la propria paura del tradimento. Ma attenzione: questo comportamento compulsivo non fa altro che amplificare l’ossessione. L’ossessione a sua volta farà sì che la lettura del comportamento dell’altro sia in funzione della propria paura, diventata ormai paranoia.

Cosa fare allora?

Sicuramente non usare il controllo come strategia di gestione dell’ossessione!

La prima cosa da fare è parlare col partner esprimendogli i propri vissuti relativi al sentirsi trascurati, non considerati, non desiderati.

In secondo luogo occorre guardarsi dentro e analizzare l’origine delle proprie paure. Ciò al fine di non farsi divorare dalle stesse, emancipandosi da angosce arcaiche che ci si porta dietro.

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Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa


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