La nuova vergogna dei giorni nostri Da Edipo a Narciso | Dott.sa Roberta Calvi Psicologo in Rimini
L’importanza sociale della vergogna non è dovuta alla sofferenza che innesca nel soggetto. Ma alla mole di comportamenti individuali e collettivi che nascono dal proposito di evitare la vergogna. Cioè di trovarsi in condizioni di grande distanza dagli ideali di bellezza, ricchezza, potere, fascino, successo contemporanei.
Una vergogna amorale, di superficie, collegata all’etica del successo, dell’autosufficienza e del conformismo.
L’uomo contemporaneo non è più abituato ad osservarsi e meta-osservarsi, a farsi esami di coscienza. E così la vergogna non è più una emozione dell’autoconsapevolezza. Non è più un sentimento che implica un’autoscopia, un’autoanalisi e quindi un cambiamento.
La nuova vergogna è vergogna di vergognarsi, di non essere nessuno, di non avere successo.
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La nuova vergogna dei giorni nostri Da Edipo a Narciso | Dott.sa Roberta Calvi Psicologo in Rimini
La vergogna amorale non comporta più la stretta fusione con il senso di colpa, ma è legata a modelli di consumo, etichette sociali, potere personale o all’esito della competizione sessuale.
Vergogna oggi significa non essere all’altezza ed è per questo che rappresenta un vissuto insostenibile, da evitare ad ogni costo.
La paura della indegnità, della non desiderabilità, della mancata approvazione sociale ha eclissato la vergogna di Edipo a favore di una nuova vergogna di Narciso.
Il vecchio Super-Io è ormai decisamente soppiantato dall’ Ideale dell’Io, ideale severo, critico, eccessivo, irrealistico, crudele.
Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa