Genitori e figli: una delusione necessaria
Oggi assistiamo sempre più a nuove crisi generazionali tra genitori e figli, eccessivamente sofferenti nel momento del distacco e soprattutto indisponibili alla delusione.
Eppure è nel destino del rapporto che i figli deluderanno sempre i genitori e i genitori deluderanno sempre i figli. In ogni legame significativo deludersi significa esistere come individui.
È importante e fondamentale che questo avvenga perché consente la differenziazione, l’emancipazione, l’indipendenza, l’evoluzione.
Eppure oggi sembra diventato impossibile tollerare questa frustrazione.
I figli fanno sempre più fatica ad accettare che i genitori soffrano o siano scontenti, si sentono responsabili della loro felicità, si sentono in colpa della loro insoddisfazione o delusione.
Un figlio cresciuto come riscatto o risarcimento delle frustrazioni genitoriali sarà inevitabilmente investito di un ruolo emotivo da cui farà fatica a svincolarsi. Ugualmente il figlio cresciuto nella logica dei sacrifici, a cui è stato costantemente comunicato che ci si è abnegati per lui, si sentirà sbagliato a mettere al primo posto i propri desideri e i propri bisogni se non coincidenti con quelli genitoriali.
I genitori a loro volta sono sempre più intolleranti al distacco e sempre più alle prese con sindromi da nido vuoto di varia intensità.
Genitori eccessivamente dipendenti dai figli che non riescono a tagliare il cordone, a favorire l’emancipazione, la crescita, l’autonomia e soprattutto che non insegnano che si può sbagliare, che si può cadere, che si può fallire ma che ci si può anche rialzare.
Genitori e figli: una delusione necessaria
Oggi genitori e figli sono chiamati a nuove sfide.
L’emancipazione dei figli non passa più dalla contestazione di regole rigide e ingiuste, ma dallo svincolo da ruoli emozionali del salvatore, mediatore, conciliatore, ansiolitico, antidepressivo ecc.
Cosa possiamo fare allora noi genitori con i nostri figli per favorire la loro crescita?
Insegniamogli
ad accettare i limiti,
a concedersi il piacere,
a gestire la noia e la frustrazione,
ad essere mediocri ed umili,
a non volere tutto e subito,
a non pensare che esiste solo tutto o niente
a dare valore ai propri desideri,
ad essere autentici e non incastrati in mille maschere
a fare valere le proprie emozioni e i propri pensieri
a deludere le nostre stesse aspettative.
Ogni figlio non sarà mai il figlio che noi abbiamo immaginato, avrà una sua personalità, una sua storia e un suo bagaglio di successi e fallimenti.
Per parlarne con la Dott.ssa Roberta Calvi
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