
Genitori e figli gender variant: le difficoltà di accettazione delle famiglie di persone con incongruenza di genere
L’incongruenza di genere è l’esperienza vissuta da chi non sente una corrispondenza tra il genere assegnato alla nascita (M o F ovvero AMAB assegnato maschio alla nascita e AFAB assegnato femmina alla nascita) ed il genere sentito e percepito.
Ricordiamo che il genere è un costrutto socio-culturale sebbene nella società si tenda ad assimilare e far corrispondere il sesso anatomico al genere in una corrispondenza binaria e statica. Ciò significa che alla nascita la persona che presenta genitali maschili viene definita maschio e la persona che presenta genitali femminili viene definita femmina.
Non ci occuperemo in questa trattazione delle persone intersessuali. Rimaniamo dunque sull’incongruenza di genere. L’incongruenza di genere rappresenta tutte quelle condizioni gender variant.
La varianza di genere non si esaurisce nella possibilità di essere transgender, ma contempla anche tutte le possibili configurazioni non binary, gender fluid, agender. Ciò che appare fondamentale e prioritario chiarire è che l’incongruenza di genere è uno sviluppo atteso, come ben sottolineano le ricerche scientifiche.
Cosa vuol dire?
Che non è uno sviluppo atipico, non è una malattia, non è un’anomalia, ma una possibilità! È possibile che una persona sia cisgender così come è ugualmente possibile che una persona sia gender variant!
Tuttavia ciò che accade in una società binaria ed etero-cis-normativa è che chi non si riconosce nel genere assegnato alla nascita viene considerato un diverso, un malato, una persona sbagliata.
Ecco allora che la disforia di genere oltre ad essere la sofferenza di ritrovarsi in un corpo che non mi appartiene, è la sofferenza di non essere visti e riconosciuti per ciò che sono!!
È la sofferenza di chi deve sempre spiegare, giustificare e correggere l’altro. È la sofferenza di chi non viene visto al di là delle etichette che socialmente e culturalmente abbiamo creato e che diventano gabbie.

Genitori e figli gender variant: le difficoltà di accettazione delle famiglie di persone con incongruenza di genere
Quando parliamo di incongruenza di genere parliamo di persone che devono fare un lungo percorso per sentirsi bene con sé stessi e per essere riconosciuti.
Spesso il primo contesto negativo è la famiglia stessa, che fatica ad accettare, riconoscere e normalizzare. Non è certamente colpa dei genitori: anche loro non hanno strumenti, non hanno informazioni, non hanno cultura sull’argomento e spesso si ritrovano sgomenti a fare i conti con qualcosa che non avevano previsto, che non avevano messo in conto.
Per i genitori a volte è un evento traumatico fare i conti con un figlio non cisgender. Ogni genitore ha delle aspettative sul proprio figlio e la varianza di genere non rientra (quasi) mai in queste aspettative!
Chi vive l’incongruenza di genere fa i conti costantemente con questa esperienza di delusione delle aspettative, si sente non previsto, non riconosciuto, spesso solo, rifiutato e abbandonato.
Il genere è un concetto socioculturale che va analizzato e decostruito, sia da chi vive l’esperienza di varianza di genere sia da chi fa parte della vita di una persona non cisgender.
Tutti nasciamo con l’idea che il genere sia qualcosa di a-priori, di scontato, di automatico, eppure non ci rendiamo conto di quanto sia proprio questo dare per scontato il genere a creare incomprensioni e distanze emotive e relazionali.
È fondamentale per i genitori delle persone gender variant farsi aiutare, mettersi in gioco, essere supportati, essere informati e riuscire a superare i propri pregiudizi e le proprie paure.
La differenza fa paura, ma fa ancora più paura rimanere schiavi di una normatività ottusa che mette barriere e crea rotture e conflitti.
Per parlarne con la Dott.ssa Roberta Calvi
compila il Form qui sotto e Clicca Invio oppure usa il tasto WhatsApp o Messenger