Dott.ssa Roberta Calvi

Feticismo Esibizionismo Voyeurismo Sadomasochismo: fantasie normali o perversioni patologiche?

Feticismo Esibizionismo Voyeurismo Sadomasochismo: fantasie normali o perversioni patologiche?

Qual è il confine tra fantasia e parafilia? Quando preoccuparsi?

Feticismo, esibizionismo, voyeurismo, sadomasochismo sono delle devianze? Possono essere considerate delle parafilie o comunque delle derive patologiche rispetto ad una presunta sessualità normale? Assolutamente no!

Riprendendo e aggiornando la vecchia teoria di Freud secondo il quale il bambino è sempre e comunque un “perverso polimorfo”, possiamo dire che le fantasie sessuali dell’essere umano sono per loro natura perverse.

Ma le fantasie non rappresentano delle parafilie: non sono perversioni! Ovvero non impediscono una sessualità matura, adeguata, adattiva e gratificante.

Non c’è squalifica del soggetto né oggettificazione del partner sessuale.

Si tratta dell’immaginario eccitante del soggetto erotico. Le fantasie facilitano il sorgere e l’avanzare dell’eccitazione e il sopraggiungere dell’orgasmo.

Il confine tra fantasia e parafilia è legato al quantum! Ciò che fa la differenza è la pervasività e assolutezza della modalità di fruizione della sessualità e del piacere. Nonché la totale degradazione del partner sessuale ridotto esclusivamente ad oggetto sessuale.

Facciamo qualche esempio.

Una fantasia voyeuristica che presuppone la visione di immagini pornografiche per lo sviluppo dell’eccitazione o per il raggiungimento del piacere nella masturbazione, vi sembra una perversione?

Se fosse così allora statisticamente avremmo gran parte della popolazione parafilica!

Si tratta di una fantasia comune non patologica, sebbene possiamo sottolineare come l’utilizzo massiccio della pornografia atrofizzi l’immaginario.

Ugualmente riprendersi con una fotocamera durante un rapporto sessuale può essere considerata una fantasia esibizionistica comune non patologica. L’eccitazione sessuale in tal caso sta nell’idea di mostrarsi ad un altro (reale, immaginato o immaginario) che a sua volta è eccitato alla vista di quello “spettacolo”.

Ancora una coppia che si eccita nella messa in scena di un rapporto di dominanza/sottomissione non è tour court una coppia perversa.

Roberta Calvi Psicologo Sessuologo Rimini | Studio di Psicologia Sessuologia
Dott.ssa Roberta Calvi, Psicologo e Sessuologo

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Feticismo Esibizionismo Voyeurismo Sadomasochismo: fantasie normali o perversioni patologiche?

Il gioco sessuale sadomaso contiene una violenza “recitata”, non fa paura, non sconvolge. L’eccitazione sta nel poter vivere l’aggressività senza rischi e senza costi personali e interpersonali. Ovvero senza sensi di colpa e senza distruggere l’altro.

Un soggetto con fantasie feticistiche affascinato particolarmente dal piede, che tuttavia non viene vissuto come “pezzo staccato” ma come una parte del corpo del partner considerata più eccitante (al pari del più comune interesse per il seno o il sedere), può godere della sua sessualità senza vergogna e senza timore di essere sbagliato.

Se invece la fantasia supera il suo intrinseco confine e si impone nella mente del soggetto in modo ossessivo e pervasivo, tanto da superare qualsiasi limite e confine personale e interpersonale, allora siamo nel campo della parafilia.

La parafilia ha una sua violenza intrinseca per chi la vive e per chi la subisce. L’esibizionismo patologico presuppone l’esposizione in pubblico o in luogo non idoneo dei genitali così da imporne la vista all’altro.

Il godimento sta proprio nello stupire negativamente l’altro, nell’effetto shock di chi subisce la vista dell’esibizione. Esibizione violenta come violento è il voyeur che spia chi non vuole essere guardato, che si eccita proprio nel superare il confine della privacy e dell’intimità.

Ugualmente parafilico è il sadico sessuale che gode nella sofferenza dell’altro e non nella simulazione della sofferenza.

Ancora perverso è il feticista che non è interessato all’altro, ma solo ad un pezzo di esso. L’altro è invisibile, totalmente squalificato.

In tutti questi esempi si percepisce la differenza tra fantasia e parafilia. È importante anche sottolineare che nella parafilia non c’è piacere ma godimento.

Il termine godimento aiuta a comprendere intuitivamente l’aspetto egoistico e autoreferenziale della parafilia, il suo essere cieca rispetto all’altro. Il godimento è compulsivo.

Per concludere possiamo dire che la fantasia può essere vissuta a pieno e liberamente. Mentre la parafilia richiede un lavoro clinico profondo per comprendere le origini del problema e riuscire a contenere gli agiti.

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Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa


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