Effetto shock e trauma nella coppia
Il trauma è un evento che supera le capacità psichiche di tolleranza e gestione emozionale.
Non esiste un evento che di per sé è un trauma. E al tempo stesso qualsiasi evento è potenzialmente traumatico.
Ciò che fa la differenza è l’intensità dell’evento, la vulnerabilità del soggetto, le sue esperienze pregresse. E soprattutto la presenza di fattori di protezione, in particolare la possibilità di ricevere supporto emotivo e affettivo immediato.
Nonché la possibilità di parlare di ciò che è accaduto.
Il trauma travolge, sconvolge e la sensazione è di sopraffazione completa.
L’angoscia è pervasiva e può assumere diverse forme, ma la percezione psichica è di disintegrazione e/o svuotamento.
A tutto ciò possiamo aggiungere l’effetto shock come ulteriore aspetto critico del trauma.
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Effetto shock e trauma nella coppia
Un evento imprevisto e totalmente inaspettato è potenzialmente più traumatogeno perché più facilmente romperà le difese psichiche del soggetto. E soprattutto genererà una profonda sensazione di impotenza.
Lo shock paralizza e rende inermi e soprattutto fa sì che l’evento critico diventi uno spartiacque tra un prima e un dopo: qualcosa è cambiato, la realtà interna o esterna non è più come prima.
In ambito relazionale l’effetto shock può essere rappresentato non solo dalla perdita dell’altro, dal tradimento, dalla sua scomparsa. Ma pensiamo a quanto può essere traumatica la scoperta di una verità sull’altro che prima si misconosceva.
L’effetto shock, che di per sé possiamo considerare traumatico, rappresenta la rottura della certezza e della sicurezza. Che in campo affettivo/relazionale sono la base della fiducia e dell’attaccamento.
Alla luce di tutto ciò è possibile per una coppia superare un trauma quando questo comporta la rottura della base sicura caratterizzata dal patto di fiducia implicito di quel legame?
E’ possibile superare uno shock e ripristinare l’armonia di coppia?
Non sempre è possibile. Quello che fa la differenza è quanto quell’evento è stato traumatico per uno dei due partner. Come si colloca quell’evento nella storia di vita del soggetto. Se e quanto rievoca altri potenziali traumi o microtraumi e quanto è possibile realmente rivedere l’altro come alleato.
Non basta pensare di perdonare l’altro, bisogna avere realmente consapevolezza delle corde che ha toccato quell’evento onde evitare la costruzione di dinamiche di coppia disfunzionali. O piuttosto il mantenimento in essere del legame esclusivamente per timore della solitudine.
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Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa
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