Cosa si nasconde dietro il conflitto di coppia?
La maggior parte dei conflitti di coppia nasce dalla difficoltà di accettare e accogliere il punto di vista dell’altro, dal bisogno di convincerlo a cambiare idea, quasi di convertirlo e assimilarlo alla nostra vision.
Potremmo semplicisticamente chiamarlo il bisogno di avere ragione o di vincere in una guerra di opinioni ovvero in una battaglia dialettica. Ma così rischieremmo di banalizzare la dinamica e di non comprendere perché spesso è così radicata da essere totalizzante. E perché a volte non smettiamo di comportarci come bambini capricciosi.
La difficoltà ad accogliere il pensiero dell’altro o accettare le sue azioni “incomprensibili” da un lato nasconde un bisogno di affermazione identitaria, dall’altro la paura di fidarsi e affidarsi.
Ciascuno di noi ha una identità più o meno solida e strutturata. Caratterizzata da un sé che si costruisce e definisce in funzione del non sé ovvero io sono io perché non sono l’altro.
La costruzione identitaria quindi presuppone un dentro e un fuori, un confine con l’altro.
Il proprio sé può essere rigido o flessibile ovvero tollerare più o meno pensieri, idee, comportamenti, vissuti differenti senza sentirsi minato, attaccato o a rischio.
La difesa delle proprie idee nasconde il bisogno di affermare il proprio sé per paura di sentirlo instabile, per paura di metterlo in discussione e quindi di sentirsi in un equilibrio psichico precario.
È evidente dunque che più l’identità personale è stabile e sicura meno si avrà difficoltà a tollerare il pensiero diverso. Ma al tempo stesso possiamo dire che nessuna identità è così stabile da non sentire il rischio di perdere i propri confini.
Cosa si nasconde dietro il conflitto di coppia?
Da qui la difesa talvolta ideologica dei propri pensieri e comportamenti che, nei rapporti interpersonali, può essere invalidante. Questo perché impedisce di superare serenamente un confronto di opinioni senza necessariamente che uno dei due aderisca alla visione dell’altro.
L’altro aspetto ugualmente significativo ha a che fare con la paura di lasciarsi andare e fidarsi dell’altro per paura di sentirsi eccessivamente vulnerabili. E quindi a rischio di essere feriti, delusi, traditi e abbandonati.
Maggiori sono i vissuti storici relativi ad angosce abbandoniche o di rifiuto, minore è la capacità di lasciarsi vedere fragili. Il che significa che sarà complesso esporsi e accettare di aver sbagliato o chiedere scusa all’altro.
Come uscire da questo complesso labirinto?
Sicuramente conoscendo sufficientemente sè stessi e i propri vissuti nonché rafforzando il proprio sè.
In secondo luogo è importante comprendere e riconoscere la natura della dinamica conflittuale di coppia, identificare giochi di potere, meccanismi proiettivi e altre emozioni in campo nel rapporto con l’altro.
La terapia di coppia rappresenta talvolta uno strumento utile per comprendere le dinamiche intrapsichiche e interpersonali della coppia e gli eventuali giochi psicologici subdoli e inconsapevoli.
La terapia di coppia mira ad aiutare i partners a superare un momento di crisi o di impasse e a far evolvere la coppia verso equilibri più maturi e maggiormente gratificanti.
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Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa
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