Cosa ci piace? Cosa ci manca?
Cos‘è il piacere? Come facciamo a riconoscere se ciò che ci piace ci piace davvero e non il frutto di un condizionamento, un mito, una moda?
Il piacere è la soddisfazione di un desiderio! È un’emozione, un vissuto e pertanto un’esperienza soggettiva.
In quanto risposta ad un desiderio il piacere ci porta nel campo della mancanza. Desiderio è infatti etimologicamente un cielo senza stelle, stelle bramate dagli antichi greci come segno di buon auspicio.
Il desiderio è dunque mancanza e attesa del piacere!
Ecco allora che già solo se siamo sulla semantica del piacere e del desiderio capiamo che non c’è piacere senza desiderio ovvero senza mancanza.
La frustrazione rappresenta una necessità nel binomio desiderio-piacere.
Se non sento la mancanza, non sentirò il desiderio e nemmeno il piacere! Ecco allora che il tutto e subito così, tipico della nostra società consumistica, non può consentire un vero piacere ma solo un godimento effimero e passeggero che non basta mai e genera costante insoddisfazione.
Cosa ci piace? Cosa ci manca?
Il godimento è quell’eccesso doloroso che troviamo ad esempio nelle dipendenze e nei comportamenti compulsivi. Non mi basta mai! E più ne ho più ne ho bisogno, più mi sento irrimediabilmente vuoto e insoddisfatto.
Prendiamo ad esempio la compulsione alimentare della bulimia o del binge eating: più mangio più mi sento vuoto! Quel pieno non arriva mai perché non è il cibo che mi manca ma ciò che simbolicamente rappresenta. Idem lo shopping compulsivo in cui acquisto costantemente oggetti o abiti ma mi sento sempre che manca qualcosa.
Ecco che ci addentriamo nel territorio della mancanza. Se il desiderio è mancanza allora cosa ci manca? Ognuno di noi è portatore di mancanze. Mancanze storiche o attuali, consapevoli o inconsce, concrete o simboliche. Così i desideri possono essere latenti, rimossi, repressi, censurati.
Solo se conosciamo i nostri desideri, se ci siamo addentrati nella nostra psiche per riconoscere le nostre mancanze e farle evolvere in desideri maturi e non in impulsi di risarcimento, solo se siamo in grado di gestire la frustrazione e i limiti reali ed inevitabili alla soddisfazione dei desideri, allora potremo sentire e provare un piacere autentico e reale.
Per parlarne con la Dott.ssa Roberta Calvi
compila il Form qui sotto e Clicca Invio oppure usa il tasto WhatsApp o Messenger