
Cos’è il Piacere: quiete o eccitazione?
Quando parliamo di piacere intendiamo due tipologie di vissuti ed esperienze che paradossalmente viaggiano in direzione opposte, ma entrambi sono fondamentali nella vita di ciascuno per una piena esperienza di soddisfazione (in ambito sessuale ed extrasessuale).
Potremmo definirli:
1) ”Piacere di eccitazione” ovvero adrenalina, euforia, brivido, effetto wow, seduzione, fascinazione. Ma anche agitazione, Ansia, irrequietezza, instabilità.
2) ” Piacere di quiete” ovvero calma, relax, tranquillità, serenità. Ma anche noia, abitudine, atarassia.
Ecco, come vediamo il piacere porta con sé sempre un effetto collaterale.
Di fatto ogni piacere comporta dei limiti.
Il piacere assoluto che spesso si cerca rappresenta un’immensa illusione, perché il piacere rappresenta un’emozione, un vissuto e come tale ha un carattere puntuale e non permanente. Non è uno stato di fondo, è un’esperienza contingente che può essere ripetuta ma non può essere continuativa senza interruzioni.
È come l’orgasmo, l’esperienza più intensa di piacere, che può essere ripetuta più volte ma non può essere uno stato permanente.
L’orgasmo in quanto piacere abbandonico per eccellenza rappresenta il piacere che comporta quiete, serenità. E’ un piacere da “scarico”. Ci lascia pieni, soddisfatti sebbene “svuotati” dalla pulsione erotica.
L’orgasmo è un piacere anticipato da un piacere di direzione opposta: il piacere dell’eccitazione. Un piacere “carico”, perché crescente e in costante aumento.
Ma anche il piacere dell’eccitazione raggiunge il suo limite, il cosiddetto “plateau” e a quel punto o evolve in un orgasmo o si spegne.
Ecco allora che anche il piacere dell’eccitazione non può essere permanente.
Per una piena soddisfazione sessuale occorrono eccitazione ed orgasmo ovvero entrambi i piaceri.
Cos’è il Piacere: quiete o eccitazione?
Proviamo a trasporre in un campo non sessuale lo stesso concetto.
Essere costantemente euforici, adrenalinici, iperattivi rappresenta oggi un mito e/o un bisogno diffuso per anestetizzare il timore di stare a contatto con i propri vuoti e i propri limiti.
Tuttavia non è possibile mantenere questo stato senza sconfinare in stati di agitazione, ansia, irrequietezza, irritabilità, precarietà emotiva.
L’adrenalina rischia di non bastare mai generando una spirale degenerativa volta a procrastinare uno stato di tensione emotiva anche attraverso sostanze o compulsioni.
Inevitabilmente lo stato di attivazione lascia il prima o poi ad uno stato di quiete, come dalla veglia al sonno.
È inevitabile e necessario che uno stato di attivazione sia intervallato da uno stato di quiete.
La quiete può offrire un piacere inteso come relax, pace, serenità. Il piacere ad esempio di una SPA o di stare a guardare un film. Ma un eccesso di quiete può tradursi in noia, apatia, abulia, assenza di stimoli. Può generare stati depressivi , farci sentire il vuoto e la solitudine.
D’altronde non si può stare sempre a oziare sul divano o stare in relax alla SPA altrimenti l’esperienza si trasforma e diventa quanto meno noiosa.
Ecco allora che anche in ambito extrasessuale il piacere oscilla da uno stato di eccitazione ad uno di quiete che si alimentano reciprocamente.
Una piena soddisfazione nella vita presuppone la capacità di poter godere sia di momenti di attivazione e adrenalina che di momenti di pace e quiete, accettando altresì fasi di frustrazione in cui si crea un gap tra ciò che desidero e che mi aspetto e ciò che realmente avviene.
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